La scuola di Serravalle

La storia recente della scuola materna del capoluogo

 

Dal 2017 ad oggi, molte sono state le sfide ed i problemi che io e la mia squadra ci siamo trovati ad affrontare. Problemi molto spesso derivanti da scelte scellerate operate da chi ci ha preceduto, da chi per decenni si è preoccupato molto del presente e per nulla del futuro, mancando completamente un piano delle opere strategiche. In pochi mesi, abbiamo fatto una ricognizione dello stato degli edifici, delle esigenze, delle regole da rispettare e abbiamo agito di conseguenza. Uno dei problemi che abbiamo dovuto fronteggiare è quello della scuola di Serravalle, ultimamente oggetto di polemiche strumentali provenienti proprio da chi ha omesso, in passato, di adeguarla secondo le norme e ha preferito lasciare l’edificio non manutenuto per anni ed anni.

Ecco la verità, punto per punto.

Non c’è nessuna contraddizione – come afferma qualcuno – sulla scuola materna di Serravalle Capoluogo: infatti, come si legge in delibera, l’edificio non è idoneo ad ospitare una scola materna per vari problemi di staticità, che avrebbero dovuto essere risolti per legge nel 2014 con proroga per chi inadempiente, come nel nostro caso, al 2016. Inutile dire che dal 2014 al 2016 nessuno ha fatto niente e nessuno ha controllato, col risultato che dopo il nostro insediamento (caso strano!) avvenuto nel mese di giugno 2017, e quindi ben 6 mesi dopo che era finita anche la proroga per l’adeguamento sismico, è arrivato il controllo da parte di ASL. In quel contesto venivano rilevati molti problemi all’edificio e date diverse prescrizioni. A quel punto, ci siamo subito mossi: il nostro Ufficio Tecnico ha dato mandato per un progetto di fattibilità preliminare. Abbiamo provveduto a controllare la vulnerabilità sismica tramite l’architetto Maltinti, che assieme all’Architetto Sinimberghi, dopo attento esame proponeva la stima dei lavori occorrenti per adeguare l’edificio: 500.000 euro. L’amministrazione provvedeva a mettere la somma a bilancio. Nel frattempo veniva affidata la gara per il progetto definitivo ed esecutivo, vinta da uno studio di Lucca che invece valutava l’intervento per un totale di lavori pari a euro 1.200.000 circa. Ci siamo visti costretti ad abbandonare il progetto in quanto la spesa era eccessiva, non aveva la copertura finanziaria e non potevamo nemmeno prendere un mutuo, in quanto le precedenti amministrazioni hanno seccato tutto ciò che potevano arraffare, prendendo mutui che pagheranno anche i nostri figli e i nostri nipoti fino all’anno 2047.

Nel frattempo, con l’emergenza Covid-19 abbiamo dovuto adeguare la scuola di Masotti, con molte perplessità e ovvi disagi per tutti. Abbiamo cercato una strada per permettere anche alle famiglie dei bambini della scola materna di poter usufruire di spazi idonei all’interno della scuola di Masotti, il tutto in accordo con Preside, Asl, Vigili del Fuoco.

Dal momento che la scuola di Serravalle, in base alla delibera, non era adeguata per ospitare una scuola materna, e per non contribuire al definitivo abbandono della struttura, abbiamo deciso di svolgerci alcuni concorsi pubblici, il Consiglio Comunale, e di mantenere il seggio elettorale.

Ci erano state avanzate anche proposte per una scuola di musica e altre attività che avrebbero permesso di mantenere lo stabile vivo, attività per ora bloccate a causa dell’emergenza sanitaria.

Dispiacciono e amareggiano i comportamenti del Consigliere Raffaele Landi, presentatosi in Consiglio Comunale con un casco da cantiere, o dell’opposizione capeggiata dal capogruppo Simona Querci, che ha abbandonato l’aula durante lo svolgimento del Consiglio Comunale: proprio loro che parlano di voler difendere Serravalle rifiutano di svolgere i Consigli Comunali in quella struttura nel cuore del Capoluogo? Preferirebbero dunque che la vecchia scuola fosse inserita negli elenchi dei beni alienabili, e venduta?

 

Piero Lunardi, Sindaco di Serravalle Pistoiese

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